giovedì 27 febbraio 2014

Per SEL Daniele Dessena rappresenta lo sport


Sinistra Ecologia Libertà non può che confermare di stare dalla parte di chi vede le proprie libertà e i propri diritti negati, dalla parte di chi ritiene un dovere – finché ci sarà qualcuno a storcere il naso - battersi per spezzare le catene del pregiudizio e sostenere la ricchezza delle diversità e il valore dell’uguaglianza.

E’ cronaca recente il primo coming out nella storia del football americano negli USA. Appena dichiarato miglior giocatore dell’anno Michael Sam, ventiquattrenne afro-americano astro nascente della squadra dell’Università del Missouri, la prossima stagione sarà il primo giocatore della lega football americana ad aver dichiarato apertamente la sua omosessualità.
Altri, prima di lui, avevano atteso il ritiro prima di esporsi. Tra tutti Dave Kopay, pioniere del movimento gay, negli anni ’70.

Nella Russia di Putin il coming out di Sam sarebbe considerato "propaganda omosessuale" e punito con pesanti multe. La legge omofoba russa è stata approvata all’unanimità dai 436 deputati russi, con un solo astenuto, e ha il vero obiettivo di vietare qualsiasi manifestazione a favore dei diritti degli omosessuali, e creare un alibi per le aggressioni omofobe nel paese da parte degli estremisti religiosi e delle formazioni di estrema destra.
L’11 giugno a Mosca un gruppo di persone che protestava contro la legge è stato aggredito di fronte al parlamento. La polizia non è intervenuta per fermare gli aggressori, ma ha arrestato alcuni manifestanti.

Il gesto del calciatore del Cagliari Calcio Dessena, che ha indossato i lacci arcobaleno aderendo al progetto di Paddy Power e dalle Associazioni nazionali Arcigay e Arcilesbica “Diamo un calcio all’omofobia” con la collaborazione della Fondazione "Candido Cannavò”, e le reazioni violente e omofobe di alcuni tifosi, descrivono e raccontano ai sardi – con il megafono dei media che tacciono invece sulla Russia e sulla legge criminale ugandese – questo mondo ancora combattuto tra i diritti di uguaglianza e il desiderio di fratellanza e l’ignoranza che vede nelle diversità un pericolo da reprimere, un qualcosa che c'è ma non ha il diritto di manifestarsi.

Crediamo nella forza e nel valore sociale dello sport come strumento di aggregazione e di coesione sociale, come occasione per porre in contatto e dialogo diversità culturali, religiose e ideologiche, come occasione di crescita e educazione alle regole e al rispetto.

In questo senso Daniele Dessena rappresenta lo sport, quello che riteniamo di promuovere per i nostri figli e per costruire una società più giusta.
A lui va la nostra solidarietà per gli insulti ricevuti e il ringraziamento sincero per l’esempio che ha saputo dare. Forza Cagliari!