La
cultura, la ricerca, l’educazione e la formazione sono
elementi centrali della crescita civile e sociale di una città.
Alghero
ha un patrimonio storico, architettonico e culturale di buon livello.
Ha una storia molto lunga e ricca di testimonianze importanti. Una
storia che ha prodotto, nel corso dei secoli, una comunità molto
particolare, forgiata come in un crogiuolo dalla convivenza in uno
spazio molto ridotto e fortificato, di una popolazione che ha
un’identità peculiare, originale, frutto della fusione tra i
coloni catalani che la ripopolarono del XIV secolo e le popolazione
sarde, liguri e campane che ne permisero lo sviluppo, la crescita e
la condizione attuale.
Ed è
grazie a questa peculiarità e a questa fusione di popoli e culture
diverse che la nostra città mantiene relazioni linguistiche e
culturali con i Paesi di lingua catalana, ma anche con le diverse
realtà che si affacciano sul mare “nostro”, il Mediterraneo.
Si può
correttamente parlare, dunque, di una centralità di Alghero nelle
relazioni culturali con il Mediterraneo, proprio grazie alla sua
storia e alle sue specificità linguistiche e culturali. Ma anche
alla sua posizione geografica baricentrica – rispetto alle isole
Baleari e alla Corsica sicuramente –; all’aeroporto, che la
collega con l’Italia e l’Europa; al vicino porto di Porto Torres,
che la collega alle città costiere del Mediterraneo.
Queste
condizioni favorevoli, insieme alla bellezza del territorio e al
patrimonio storico, artistico e culturale della città e del
territorio, hanno permesso la nascita in città di Centri di Ricerca,
del Dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari,
dell’Istituto della Biodiversità del dipartimento di Agraria
dell’Università di Sassari. Tali condizioni possono e debbono
favorire la nascita di altri centri di ricerca, di nuovi dipartimenti
universitari, di istituti e scuole che possono trovare qui il loro
ambiente ideale. Su tutte, una Scuola internazionale di Turismo
Insulare che rappresenterebbe una scelta opportuna per il nostro
territorio, da realizzare in collaborazione con le università di
Sassari, delle Baleari e della Corsica. Una scuola per la formazione
dei manager del turismo insulare, in tutte le sue articolazioni e
specializzazioni.
Anche i
cittadini più refrattari e ostili stanno cominciando a comprendere
le potenzialità, anche economiche, degli investimenti in cultura e
della diffusione della cultura.
Alghero
ha già una sua collocazione precisa nel panorama culturale sardo e,
nel periodo estivo, anche in quello nazionale. Occorre mantenere e
consolidare ciò che c’è, ma è possibile andare oltre, è
possibile porsi obiettivi più ambizioni.
Alghero
ha tutte le carte in regola per osare. Per proporsi come ponte per la
diffusione della cultura catalana in Italia e, viceversa, per la
diffusione della cultura sarda e italiana nei Paesi di lingua
catalana. Può proporsi come centro di iniziative culturali rivolte
alle isole del Mediterraneo e spazio di esposizione delle loro
produzioni di qualità, di attività culturali legate
all’enogastronomia, alle tradizioni culturali, alla cultura
materiale e anche per momenti di analisi, di riflessioni e di ricerca
di soluzioni ai problemi comuni a tutte le isole (trasporti,
approvvigionamenti, collegamenti diretti tra le isole del
Mediterraneo, questioni ambientali, tutela e valorizzazione delle
biodiversità ecc.
Si
tratta, cioè, di comprendere che solo attraverso iniziative di
questo tipo, collocate, magari, nell’autunno e nell’inverno, la
città può diventare polo di attrazione turistica e consentire,
dunque, il superamento della stagionalità del nostro turismo.
È chiaro
che occorre avere la forza necessaria per affermare le ragioni di
Alghero in ambito regionale e far capire a tutti che far decollare i
progetti indicati è utile non solo per la nostra città, ma per
l’intera isola, per l’Italia e per l’UE.
Fiorella Tilloca
Candidata a Sindaca di Alghero
per Sinistra, Ecologia e Libertà