Quello dei trasporti è uno
dei temi che merita di essere trattato con più urgenza. L’amministrazione della
Regione Sardegna, negli ultimi anni, si è contraddistinta per la sua irritante
sordità nei confronti delle esigenze dei pendolari e del diritto alla mobilità
di studenti e lavoratori. È quindi una questione di dignità e di opportunità. Ritengo
sia necessario un intervento serio e importante per l’ammodernamento delle
infrastrutture ferroviarie, soprattutto dei treni: vere e proprie “macchine del
tempo” che sarebbe ora di mandare in pensione, o meglio di rottamare.
I nostri treni dovrebbero
essere sicuri, affidabili, comodi ed economici. E io mi batterò anche per
questo.
Penso a come un sistema di
trasporti inefficiente e inaffidabile possa influire negativamente sulla
qualità della vita delle persone: ritardi, malfunzionamenti, inconvenienti di
ogni genere. E poi la cosa più importante: la sicurezza. Andare da Alghero a
Sassari in treno, ad esempio, significa mettere a rischio la propria salute. Ho
molti amici e conoscenti che, per motivi di studio o di lavoro, percorrono
quella tratta praticamente tutti i giorni. Io stesso ho utilizzato il treno per
anni. Per non parlare delle altre tratte come la Sassari - Sorso o la Sassari -
Nulvi. Basta sfogliare vecchi giornali, o fare una breve ricerca su internet,
per venire a conoscenza quali innumerevoli seccature e, peggio ancora, quali
pericolosi imprevisti abbiano dovuto affrontare. E continuano a farlo, perché
il treno è il mezzo di trasporto più economico e conveniente, soprattutto per
chi viaggia tutti i giorni. Chi pensa che le due maggiori città della provincia
siano più vicine, grazie a una strada a quattro corsie, evidentemente si
sbaglia.