giovedì 22 maggio 2014

Il settore primario motore dello sviluppo economico


Nei giorni scorsi, su un quotidiano nazional, è stata ospitata una lettera del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina nella quale è contenuta una interessante risposta ad una precisa accusa mossa da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e del progetto “Terra madre”, nei confronti della politica agricola dell’UE che elargisce milioni di euro a banche, assicurazioni e società finanziarie solo perché possiedono terreni agricoli, sottraendo in tal modo risorse importanti a tutti coloro che lavorano direttamente la terra.

La segnalo perché la risposta del ministro è di grande importanza per l’economia primaria del nostro territorio e perché rappresenta un’evidente svolta nell’approccio al problema da parte del governo italiano.
Scrive, infatti il ministro, con riferimento alle scelte concrete già attuate e da attuare, che c’è la consapevolezza “di quanto l’agricoltura sia irrinunciabile non solo per la nostra alimentazione, ma per la sostenibilità ambientale e territoriale, la biodiversità, la sicurezza degli alimenti stessi. Il nostro settore primario è il motore di un sistema agroalimentare che vale il 17% del Pil, lo dobbiamo sostenere e promuovere.” E, aggiunge: “le aziende saranno chiamate a contribuire ancora di più alla salvaguardia dell’ambiente, con le misure sul greening [sostegno economico agli agricoltori per attività di rinaturalizzazione] alle quali è vincolato il 30% dei pagamenti diretti.”
Inoltre, il ministro annuncia azioni specifiche a favore dei giovani che vorranno occuparsi in agricoltura. Scrive Martina:
Appena il 3,4% degli agricoltori italiani ha oggi meno di 40 anni. Dobbiamo invertire la tendenza e farlo subito. Con la nuova programmazione le aziende condotte da under 40 avranno per i primi 5 anni di attività una maggiorazione del 25% dell’importo dei pagamenti diretti (…), a breve vareremo uno storico provvedimento che libererà ettari di suolo pubblico per l’attività agricola, in particolare quella giovanile (…). Ci saranno mutui a tasso zero per gli under 40 che acquisteranno un terreno, incentivi per chi lo affitterà e per quelle aziende che punteranno sul lavoro giovanile. L’agricoltura che abbiamo in mente è sostenibile, giovane, di qualità e soprattutto libera da burocrazia inutile. Su questo stiamo lavorando con tutte le forze, perché da questo mestiere dipenderà non solo il futuro dell’agricoltura, ma un pezzo assai rilevante del futuro modello di sviluppo del nostro Paese.“

L’intervento del ministro contiene una filosofia di sviluppo economico totalmente condivisibile: l’unica oggi proponibile e praticabile in un contesto europeo che ha acquisito sensibilità importanti sul piano della tutela ambientale, della difesa delle biodiversità, delle produzioni di qualità anche in riferimento alla tutela della salute, di un ecosistema sostenibile. Solo all’interno di queste logiche l’agricoltura e, più in generale, il settore primario possono essere competitivi e produttori di reddito e valore aggiunto.

Alghero è in sintonia con queste logiche? È pronta a utilizzare le risorse messe a disposizione dall’UE e dal governo italiano? A giudicare dai programmi degli altri candidati a sindaco, sembrerebbe proprio di no.
Fin’ora, anche da quanto è emerso negli incontri pubblici con gli altri candidati, solo nel nostro programma, l’agricoltura ed il settore primario sono indicati come motore dello sviluppo economico locale, in stretta sinergia con la ricerca ed il turismo di qualità.


Fiorella Tilloca
candidata
a Sindaca per

Sinistra Ecologia e Libertà