Nei giorni scorsi, su un
quotidiano nazional, è stata ospitata una lettera del ministro
dell’Agricoltura Maurizio Martina nella quale è contenuta una
interessante risposta ad una precisa accusa mossa da Carlo Petrini,
fondatore di Slow Food e del progetto “Terra madre”, nei
confronti della politica agricola dell’UE che elargisce milioni di
euro a banche, assicurazioni e società finanziarie solo perché
possiedono terreni agricoli, sottraendo in tal modo risorse
importanti a tutti coloro che lavorano direttamente la terra.
La segnalo perché la
risposta del ministro è di grande importanza per l’economia
primaria del nostro territorio e perché rappresenta un’evidente
svolta nell’approccio al problema da parte del governo italiano.
Scrive, infatti il
ministro, con riferimento alle scelte concrete già attuate e da
attuare, che c’è la consapevolezza “di quanto l’agricoltura
sia irrinunciabile non solo per la nostra alimentazione, ma per la
sostenibilità ambientale e territoriale, la biodiversità, la
sicurezza degli alimenti stessi. Il nostro settore primario è il
motore di un sistema agroalimentare che vale il 17% del Pil, lo
dobbiamo sostenere e promuovere.” E, aggiunge: “le aziende
saranno chiamate a contribuire ancora di più alla salvaguardia
dell’ambiente, con le misure sul greening
[sostegno economico agli agricoltori per attività di
rinaturalizzazione] alle quali è vincolato il 30% dei pagamenti
diretti.”
Inoltre, il ministro annuncia
azioni specifiche a favore dei giovani che vorranno occuparsi in
agricoltura. Scrive Martina:
“Appena il 3,4% degli
agricoltori italiani ha oggi meno di 40 anni. Dobbiamo invertire la
tendenza e farlo subito. Con la nuova programmazione le aziende
condotte da under 40 avranno per i primi 5 anni di attività una
maggiorazione del 25% dell’importo dei pagamenti diretti (…), a
breve vareremo uno storico provvedimento che libererà ettari di
suolo pubblico per l’attività agricola, in particolare quella
giovanile (…). Ci saranno mutui a tasso zero per gli under 40 che
acquisteranno un terreno, incentivi per chi lo affitterà e per
quelle aziende che punteranno sul lavoro giovanile. L’agricoltura
che abbiamo in mente è sostenibile, giovane, di qualità e
soprattutto libera da burocrazia inutile. Su questo stiamo lavorando
con tutte le forze, perché da questo mestiere dipenderà non solo il
futuro dell’agricoltura, ma un pezzo assai rilevante del futuro
modello di sviluppo del nostro Paese.“
L’intervento del
ministro contiene una filosofia di sviluppo economico totalmente
condivisibile: l’unica oggi proponibile e praticabile in un
contesto europeo che ha acquisito sensibilità importanti sul piano
della tutela ambientale, della difesa delle biodiversità, delle
produzioni di qualità anche in riferimento alla tutela della salute,
di un ecosistema sostenibile. Solo all’interno di queste logiche
l’agricoltura e, più in generale, il settore primario possono
essere competitivi e produttori di reddito e valore aggiunto.
Alghero è in sintonia
con queste logiche? È pronta a utilizzare le risorse messe a
disposizione dall’UE e dal governo italiano? A giudicare dai
programmi degli altri candidati a sindaco, sembrerebbe proprio di no.
Fin’ora, anche da
quanto è emerso negli incontri pubblici con gli altri candidati,
solo nel nostro programma, l’agricoltura ed il settore primario
sono indicati come motore dello sviluppo economico locale, in stretta
sinergia con la ricerca ed il turismo di qualità.
Fiorella Tilloca
candidata
a Sindaca per
Sinistra Ecologia e
Libertà